Con un annuncio a sorpresa, Manitowoc (con Grove, Potain e National Crane) ha annunciato che non parteciperà a Conexpo 2023 a Las Vegas.
L’amministratore delegato Aaron Ravenscroft ha dichiarato: “negli ultimi 18 mesi Manitowoc ha intrapreso una moltitudine di azioni per gestire l’inflazione. A causa dei numerosi aumenti di prezzo che abbiamo trasferito ai nostri clienti, non riteniamo opportuno investire in una seconda, grande fiera in questo momento. Continuiamo a investire massicciamente in nuovi prodotti e non vediamo l’ora di mostrare i nostri ultimi sviluppi al prossimo bauma di ottobre 2022. In alternativa a Conexpo, intendiamo ospitare i Crane Days presso la nostra sede di Shady Grove, in Pennsylvania”.
La pandemia ha fatto slittare la data di moltissime fiere, anche molto grosse (e costose). Tra queste, Bauma a ottobre che si è avvicinato a Conexpo. I quattro mesi di distanza sono in effetti pochi se si considera i costi che queste fiere impongono agli espositori. Ma è altrettanto vero che stiamo parlando di due fiere internazionali di vasto respiro, che hanno luogo in due continenti separati sia a livello geografico, che commerciale e normativo. Mossa strana quindi quella di Manitowoc che abbandona il campo di Conexpo in terra natia, per affrontare altri colossi come Liebherr, Tadano, Sennebogen (giusto per citarne alcuni) in terra tedesca…
Piuttosto, c’è da chiedersi: se qualcuno defeziona Conexpo, perché a soli quattro mesi da bauma, cosa succederà al nostrano SaMoTer che si terrà sei mesi dopo?