Che le piattaforme aeree autocarrate siano correlate, nella loro evoluzione, a quella dei veicoli su cui vengono allestite è cosa logica. Quello che di questo legame magari sfugge è quanto l’evoluzione dei veicoli, in parte legata alle nuove tecnologie disponibili, in parte imposta dal legislatore, abbia impattato sulla progettazione delle piattaforme.
Tra le nuove imposizioni in materia di sicurezza e quelle relative alle nuove motorizzazioni Euro 6, gli attuali veicoli patente B hanno visto lievitare il proprio peso (e quindi la tara) in media di 500 kg rispetto a pari veicoli circolanti negli Anni 90. Se a questo aggiungiamo la corsa alle massime altezze tecnicamente raggiungibili con una piattaforma su veicolo Patente B è chiaro che le odierne macchine siano il risultato di un’evoluzione dove, ad un aumento considerevole delle prestazioni, è corrisposta una riduzione drastica dei pesi e dei margini operativi.
Questo significa anche che le macchine sono molto più performanti richiedendo una gestione più scrupolosa sia nella manutenzione che nell’uso, insomma bisogna essere più preparati e qualificati perché il margine agli “abusi” è più ristretto e quando si è sollevati da terra alcuni errori possono generare conseguenze molto gravi.
Una realtà di cui GSR è consapevole, e alla quale ha trovato una sua soluzione all’apparenza semplice ed efficace, ovviamente per i clienti e i dealer, ma richiedente, progettualmente, un certo sforzo che l’azienda riminese non si è risparmiata: il “progetto Euro 6”.

Progetto Euro 6
Cos’è di preciso? “Due anni fa circa abbiamo messo mano all’intera gamma, con lo scopo di preparare i nuovi modelli per il mercato dei prossimi anni. Obiettivo di partenza è stato quello di realizzare piattaforme già pronte per i veicoli Euro 6, al fine di non costringere i nostri partner a continui aggiornamenti di prodotto per inseguire l’ultima versione” ha dichiarato Piero Palmieri, Product Manager di GSR.
Tra eccessiva tecnologia e prestazioni estreme va trovato il giusto compromesso. Che secondo GSR esiste ed è a portata di mano
“Le piattaforme esposte al Bauma sono già tutte pronte e allestibili su veicoli Euro 6 che stanno iniziando a essere disponibili solo in questi mesi. Le stesse piattaforme possono essere allestite anche su veicoli Euro 5. Quindi non importa quale sia il mercato di destinazione della piattaforma o quale sia il veicolo che equipaggia, per i nostri dealer è sempre lo stesso modello di piattaforma. Ed è anche un segnale della continuità che vogliamo imprimere alla nostra produzione”.
I fiori all’occhiello della gamma GSR, come le telescopiche da 14 a 23 m, i modelli da 20 m, la nuova PX doppia articolata da 300 kg di portata e la TJ con jib finale, sono alcuni dei risultati del “Progetto Euro 6”.
Ma cosa intende Palmieri per continuità nella filosofia progettuale? Come abbiamo detto, dagli anni ‘90 ad oggi i veicoli Patente B hanno visto la loro tara aumentare in media di 500 kg per far fronte alle nuove normative in materia di emissioni e di sicurezza. Questo significa che il margine operativo per chi costruisce piattaforme si è evoluto, cosa che a dispetto di antichi sovradimensionamenti strutturali ha innescato una corsa alla sofisticazione tecnologica, tra elettronica e utilizzo di acciai e leghe sempre più leggeri e sottili.
Così sui veicoli patente B oggi si installano piattaforme da 27 m quando il massimo negli Anni ‘90 erano 13 o 14 m. Con un aumento di prestazioni e sbracci del 225%. Ma significa anche che le macchine richiedono un’attenzione e una gestione più puntuale (e costosa), bisogna essere più preparati e qualificati per usarle e manutentarle, questo perché il margine per l’errore si è ovviamente ridotto.
Per questo GSR ha preferito impostare la propria gamma di piattaforme scegliendo il giusto livello di tecnologia in grado di garantire la continuità con quanto ha prodotto sinora, ossia piattaforme che rispondono in primis a principi di semplicità. E che in fase di progettazione non vadano a stressare quelle criticità, come le altezze eccessive raggiunte con spessori di acciaio infinitesimali, che sono le principali fonti di problematiche.