Al pre-IAA i manager delle principali Case costruttrici svelano la loro visione del mercato futuro. Ad aprire l’evento Daimler AG e Volkswagen AG.
Rivelazione o rivoluzione? Entrambe, crediamo. Almeno è questo che emerge dalle parole dei primi due relatori del pre-IAA che si sta svolgendo proprio in queste ore a Francoforte in Germania e che riunisce in un unico evento i manager delle principali Case Costruttrici di veicoli industriali nonché di trailers e servizi legati al trasporto.
Ad aprire le danze è stato chiamato Wolfang Bernhard, membro del Board of Management di Daimler AG, divisione Trucks & Buses, la cui relazione si intitola “Il trasporto del futuro: alcune idee base”.
Come Bernhard ha illustrato, il futuro del trasporto è legato indissolubilmente alle nuove tecnologie e in particolare:
Guida autonoma
Nelle tecnologie e applicazioni dedicate a questa opportunità Daimler sta investendo molto. Paradossalmente i problemi principali sono di ordine legislativo piuttosto che tecnico: la sfida del futuro sarà quindi adeguare le leggi europee per regolamentare la circolazione anche di veicoli a guida autonoma.
Connettività
Connettività, industry 4.0, internet of things sono diventate delle key words a cui anche il trasporto sta guardando con interesse. Connettere il veicolo alla nuvola (cloud) permetterà di disporre in tempo reale di informazioni condivise fra tutti gli attori coinvolti nell’attività di trasporto (clienti, trasportatori, case costruttrici, officine per assistenza e manutenzione, ecc) semplificando di molto le attività (dall’assistenza, appunto, ma anche nella logistica del trasporto, abbattendo i tempi di attesa per carico e scarico, per esempio).
Mobilità elettrica
Terzo punto fondamentale per Bernhard che adesso dichiara che grazie all’evoluzione tecnologica delle batterie oggi è possibile pensare seriamente a veicoli industriali completamente elettrici per la distribuzione urbana (non ci sono ancora basi tecnologiche promettenti per pensare a veicoli elettrici a lungo raggio). In questo segmento applicativo Daimler sta portando avanti un test con cinque Fuso Canter elettrici in attività nella città di Stoccarda che stanno facendo registrare performance decisamente interessanti e promettenti. Senza dimenticare le conseguenze positive sull’ambiente che potrebbe avere un uso esteso di veicoli elettrici per le attività di trasporto metropolitane.
Veicoli green
La richiesta del mercato di veicoli green sta aumentando, secondo Bernhard. Per questo, oltre ai test su veicoli completamente elettrici, Daimler sta ottimizzando i propri mezzi ad alimentazione tradizionale con nuove componenti che garantiscano uguali o maggiori prestazioni rispetto alle precedenti generazioni, diminuendo contemporaneamente i consumi. Non stiamo parlando solo di propulsori puliti, ma anche di componenti quali pnuematici a bassa resistenza al rotolamento, per esempio, componenti aerodinamici e i sistemi di controllo predittivo della guida che, conoscendo la strada che il veicolo sta per percorre impostano le migliori condizioni di esercizio del mezzo per affrontare la strada consumando il meno possibile e nel contempo mantenere sicurezza e velocità adeguati alle necessità dell’autotrasportatore.
Rimane infine da esplorare ulteriormente la chance offerta dal test sui veicoli extra-lunghi (la cosiddetta long combination) per la quale i primi test condotti in Europa ai quali hanno partecipato i vari Costruttori di veicoli industriali hanno dimostrato i molteplici vantaggi.
Interessante anche l’intervento di Andreas Renschler, membro del board of management di Volkswagen AG, divisione Trucks & Bus GmbH.
Allineato in linea di massima sugli stessi punti chiave dell’intervento di Wolfang Bernhard di Daimler AG, Renschler ha però fatto a nostro avviso un passo oltre, andando a ipotizzare cosa sarà il trasporto merci e persone non nei prossimi tre-cinque anni (range di tempo nel quale le tecnologie esposte da Daimler saranno più che operative) ma nel 2040.
Una preview di 24 anni, un periodo di tempo davvero lungo se si considera quanto la tecnologia evolva velocemente. Eppure lo scenario delineato da Renschler non sembra così futuristico o fantascientifico. Il nocciolo principale è la digitalizzazione, diffusa e capillare, che innescherà di conseguenza tutti gli altri cambiamenti previsti da Renschler. In primis la minimalizzazione delle inefficienze sistemiche e la massimalizzazione delle capacità di trasporto, un sistema di guida e di scelta dei percorsi che riduca l’impatto del trasporto sul traffico sull’ambiente mediante l’eliminazione di ostacoli (fisici e legislativi) e lo sviluppo di veicoli extra-lunghi a guida autonoma che si muovono in un sistema intermodale completamente connesso nel quale i flussi di traffico sono gestiti e ottimizzati dall’intelligenza artificiale.
Già oggi sono tanti gli esempi di intelligenza artificiale pienamente operativi: basti pensare a IBM Watson, un supercomputer in grado di di analizzare interne aree del sapere umano e fornire in poco tempo risposte e nuove scoperte che possono aiutare l’evoluzione della scienza e delle tecnologie. Un IBM Watson applicato al trasporto, ipotizza fondamentalmente Renschler, potrebbe essere l’elemento fondamentale dell’introduzione con successo di veicoli a guida autonoma all’interno del flusso di traffico reale.
Solo l’intelligenza artificiale è in grado di poter elaborare in tempo reale la quantità di dati necessaria derivandone degli algoritmi in grado di gestire una materia tanto complessa e cruciale quale il trasporto all’interno della società. Renschler prosegue con altri esempi davvero efficaci che qui non abbiamo tempo di riportare, ma riteniamo l’intervento di Renschler talmente interessante che nei prossimi giorni ne metteremo on line la traduzione integrale.
Concludiamo qui invece con quelle che sono state le conclusioni di Renschler: nel 2040 probabilmente non avremo più un sistema di trasporto simile a quello attuale. Tutto sarà gestito dall’intelligenza artificiale e verranno utilizzati i veicoli reputati migliori per ogni singola attività. E verranno ottimizzati ogni singolo minuto, chilo e litro di carburante o chilowattora di energia usati per realizzare tale trasporto.Per fare questo ogni veicolo dovrà essere connesso e per questo a partire dal 2017, ha annunciato Renschler, tutti i veicoli MAN e Scania prodotti e consegnati ai clienti saranno equipaggiati per essere sempre on line.
Inoltre in Volkswagen stanno operando per offrire in futuro una piattaforma software dei propri veicoli open che operi sia con applicazioni proprie che di terze parti. Questo permetterà di migliorare la pianificazione di mezzi, tragitti e dipendenti e contribuirà a creare il network collettivo che sarà il futuro del trasporto.