Kobelco SK240SN-10 – La prova

2020-03-12T10:34:41+01:0014 Maggio 2019|Categorie: L'ultima frontiera|Tag: , |

Come si comporta un escavatore che è stato forzatamente ristretto per rispondere a una normativa sul trasporto? Nel caso del Kobelco SK240SN-10 decisamente molto bene.

L’equilibrio dinamico della macchina non ha per nulla risentito delle modifiche, e anche le operazioni in cui si doveva utilizzare il massimo sbraccio non hanno mai dato problemi. Nessun sbilanciamento, nessun “contrappeso” sollevato quando si imbenna con la torretta a 90° rispetto al carro.

L’impianto idraulico è stato progettato per risparmiare carburante, grazie al taglio di pressione fino a 3 bar che il distributore “subisce” con i comandi in neutro. Il sollevamento potrebbe sembrare leggermente lento nella ripartenza (non dimentichiamo che assorbe circa il 70% dell’energia idraulica), ma in realtà il ricircolo dei flussi idraulici sopperisce in modo efficace, con in più il vantaggio di una fluidità di funzionamento che permette di ottenere piani molto precisi.

Nel cantiere di Conegliano Veneto in cui l’escavatore, il primo in azione in Italia, è stato messo alla prova, le operazioni sono condotte in modo ordinato e contestuale. Si effettua, quindi, una parte di sbancamento tenendo i piani di progetto, e si eseguono gli scavi per le condotte di smaltimento delle acque. L’SK240SN-10 si alterna quidi in lavori in cui produttività e precisione devono andare a braccetto.

PRECISIONE nipponica

L’impianto idraulico del Kobelco SK240SN-10 si presenta, sulla carta, estremamente semplice. I suoi 2 x 220 l/min sono una portata che rientra perfettamente nella media della categoria. La differenza è che i progettisti Kobelco hanno lavorato moltissimo sull’efficienza complessiva della macchina, ottimizzando ogni singolo aspetto: dal taglio di pressione a vuoto, per arrivare a ridurre in modo significativo il carburante, fino ai flussi di olio idraulico ottimizzati con il ricircolo.

Una fluidità complessiva che permette di usare il cilindro posizionatore in contemporanea con altri movimenti, permettendo di sfruttare al massimo le potenzialità di questo braccio. Non tutti i costruttori presentano questa caratteristica ben integrata nel complesso della macchina, e pochi sono riusciti a sfruttare il cilindro posizionatore secondo la logica che, nata in Italia, ha saputo far scuola.

Nel cantiere di Conegliano Veneto della Italscavi, il Kobelco SK240SN-10 ha realmente messo in luce le sue migliori caratteristiche idrauliche in un lavoro di squadra con un altro escavatore Kobelco, un SK140SRLC-5, coadiuvati da un mini escavatore SK55SRX-6 che si occupa dei piccoli lavori.

L’operatore, Devis Battaglion, ha dimostrato doti di precisione e velocità operativa veramente molto alte ma, per sua stessa ammissione, ha affermato che “…la macchina lo consente. L’SK240SN-10 mi permette di unire velocità e precisione, mantenendo ritmi produttivi molto elevati in ogni contesto. Non è per nulla stancante e rientra perfettamente nel filone migliore degli escavatori giapponesi che hanno fatto scuola, sia per precisione, che per facilità di utilizzo”.

La visibilità dal posto guida è assicurata da una razionale disposizione dei comandi e da ampie vetrate. A destra si arriva a vedere perfettamente il cingolo senza particolari problemi grazie alla conformazione prolungata verso il basso del vetro. Una cabina che aiuta l’operatore a non stancarsi.

Devis Battaglion, operatore, Italscavi

Il Kobelco SK240SN-10 con braccio a triplice articolazione ha una polivalenza fondamentale per i lavori che effettuiamo tutti i giorni.

Alessandro Demo, co-titolare, Italscavi

La visibilità dal posto guida è assicurata da una razionale disposizione dei comandi e da ampie vetrate. A destra si arriva a vedere perfettamente il cingolo senza particolari problemi grazie alla conformazione prolungata verso il basso del vetro. Una cabina che aiuta l’operatore a non stancarsi.

Fabio Ceccarello, dealer, Gruppo Bassan

Perché la Italscavi ha scelto il Kobelco SK240SN-10?

LA PROVA DI COSTANTINO

Quando “ho messo le mani” sull’SK240SN-10 mi sono trovato in un contesto applicativo per nulla semplice. Avevo già avuto modo di provare il “fratello” SK210SNLC-10 in un altro cantiere, e ne avevo apprezzato la fluidità dell’idraulica e la precisione di azionamento.

Da un punto di vista prettamente comportamentale non ho riscontrato differenze sostanziali, salvo una superiore stabilità quando si sfrutta pienamente lo sbraccio laterale per mettere a cumulo il materiale scavato.  Mi sono trovato a continuare una trincea a sezione obbligata, in un materiale morbido ma molto compatto.

La precisione dell’idraulica è stata esemplare, permettendomi di seguire in modo continuo il piano di lavoro impostato, proseguendo lo scavo della trincea in cui, successivamente, l’SK140SRLC-5 ha posato i tubi di convogliamento delle acque dei piazzali.

La possibilità di usare in contemporanea tutti i movimenti idraulici, compreso il cilindro posizionatore, mi ha permesso di ottimizzare gli spostamenti con i cingoli lavorando in modo da avere sempre la migliore visibilità possibile.

L’intuitività dell’impianto idraulico mi ha permesso di svolgere in modo intenso il lavoro, mantenendo ritmi costanti senza stancarmi: una piacevolezza di guida che fa dell’SK240SN-10 un compagno di lavoro adatto anche ai lavori più complessi.

Semplicità ed efficienza. Sono i due mantra dell’impianto idraulico del Kobelco SK240SN-10 e, in generale, degli escavatori idraulici del costruttore giapponese.

Una gestione molto semplice e intuitiva che vede l’operatore nella possibilità di poter scegliere fra tre modalità operative: E-Economy, S-Standard, H-High.

Tre modalità di operare che ottimizzano il funzionamento della doppia pompa a portata variabile che fornisce 2 x 220 l/min per un complesso di 440 l/min oltre a una pompa a ingranaggi che fornisce 20 l/min per i servocomandi idraulici.

La forza di strappo è di 102 kN che arrivano a 112 kN in Power Boost e la forza di scavo è di 143 kN che arrivano a 157 kN in Power Boost. Valori che hanno consentito all’SK240SN-10 di raggiungere un incremento di produttività, in scavo, del 7% rispetto al modello precedente lavorando in modalità H.

La forza di trazione alla barra è di 227 kN. Valore che posiziona questo escavatore fra i migliori del mercato nella sua classe di appartenenza.

Il gran lavoro svolto da Kobelco per raggiungere maggiori orizzonti produttivi risparmiando carburante in modo significativo è stato svolto con una grandissima attenzione a molteplici dettagli.

Da un lato il taglio di pressione a 3 bar sui distributori ogni qualvolta un movimento è in neutro. Questo ha consentito un minor assorbimento di potenza da parte della pompa con un notevole beneficio in termini di consumi. Una soluzione tecnica semplice ma in controtendenza visto che, per avere una prontezza elevata, la maggior parte dei competitor si attesta normalmente intorno ai 150 bar.

La soluzione Kobelco comporta ovviamente altre problematiche come, ad esempio, un tempo di reazione superiore nelle ripartenze. Questo lo si percepisce maggiormente nelle manovre di sollevamento perché è il movimento che assorbe la maggiore potenza idraulica essendo in assoluto il più gravoso.

Kobelco ha ovviato a questo in modo semplice ma doppiamente efficace: sfruttando il ricircolo dell’olio fra sollevamento e penetrazione, recupera in modo molto rapido i tempi sul ciclo di lavoro e, dall’altro lato, questa maggiore “inerzia” permette di avere una macchina dall’azionamento molto dolce nelle manovre di precisione.

In buona sostanza, l’impianto idraulico recupera il tempo “perso” dovuto al taglio di pressione (si parla di frazioni di secondo!) nel complesso del ciclo operativo ma, per contro, fornisce una macchina dall’azionamento dolce e preciso risparmiando carburante.

Gli altri accorgimenti sono di tipo costruttivo. Kobelco ha infatti completamente rivisto sezioni e componenti dell’impianto idraulico adottando tubazioni con sezioni superiori in modo da ridurre le perdite di carico e, al contempo, non innescare fastidiose laminazioni che possono generare moti turbolenti.

Da questo punto di vista sono stati adottati cambi di sezione graduali e raccordi a bassa resistenza che ottimizzano l’andamento dei flussi d’olio diminuendo resistenza e calore. Oltre a questo c’è la presenza dell’AIS-Auto Idling Stop che, dopo un minuto di funzionamento al minimo senza movimenti e con la leva di sicurezza sollevata, provvede allo spegnimento automatico dell’escavatore.

Kobelco è quindi riuscita a guadagnare un’efficienza complessiva del 38% rispetto all’escavatore SK210LC-6 del 2006 che era il precedente benchmark aziendale in termini di soluzioni tecnologiche ottimizzate.

ITALSCAVI srl: PRIMA DI TUTTO…L’AMBIENTE!

La Italscavi srl di Mogliano Veneto è una realtà a gestione famigliare con una storia appassionante alle spalle.

Se il nome aziendale indica in modo chiaro l’attività d’origine, in realtà il campo d’azione di questa bella azienda trevigiana è ben più ampio e complesso.

Alla base di tutto ci sono, ovviamente, le macchine movimento terra, gli autocarri, le attrezzature e una solida capacità imprenditoriale.

Ma oltre gli scavi ci sono altre attività che sono nate nel tempo e hanno consentito alla famiglia Demo, titolare dell’azienda, di consolidare la propria presenza sul territorio veneto.

La Italscavi srl nasce ufficialmente nel 1990 ma l’origine affonda profonde radici che si innestano nel territorio trevigiano negli anni ’70 grazie a Vasco Demo, padre di Alessandro, Fabio, Lara e Andrea, i quattro fratelli che, in società, conducono oggi l’azienda di famiglia.

“Una crescita naturale” ci spiega Alessandro Demo “che è iniziata con nostro papà, ancora attivo in azienda, e che prosegue con tutti noi impegnati insieme”.

Una di quelle belle storie italiane in cui le piccole e medie imprese nazionali tengono in vita un tessuto economico vivo e ricco di idee.

“Dal movimento terra classico” continua Alessandro Demo “abbiamo allargato il nostro campo d’azione alle demolizioni. Dalle demolizioni al recupero dei rifiuti da costruzione e demolizione il passo è stato altrettanto naturale. Così come è stato naturale allargare il campo d’azione alle opere di urbanizzazione in modo da consegnare lavori completamente finiti ai nostri clienti”.

E continua “I nostri clienti sono soprattutto la grande distribuzione, le opere di urbanizzazione legate a insediamenti produttivi o residenziali, le demolizioni in aree industriali, la realizzazione di lavori “chiavi in mano” in cui si parte dalla demolizione e si arriva all’infrastrutturazione con fognature, servizi e strade. Oltre a noi quattro ci sono quattordici dipendenti che collaborano con noi da tanti anni”.

Organizzati con la passione per le macchine

Gestire attività complementari ma spesso distanti fra loro richiede un parco macchine diversificato e polivalente in cui, però, le attrezzature e gli allestimenti specifici sono fondamentali.

“Abbiamo un buon numero di mezzi in cui gli escavatori sono le macchine prevalenti. Oltre ai quattro nuovi Kobelco appena acquistati (due SK55SRX-6, un SK140SRL-5 e un SK240SN-10), abbiamo altri due grandi escavatori cingolati da 24 e 27 tonnellate, due escavatori gommati da 17 e 14 tonnellate, tre mini escavatori, tre mini pale, tre rulli sia stradali che ferro-gomma, due autocarri Mercedes in allestimento scarrabile che spostano quotidianamente 60 cassoni di proprietà che diamo a noleggio come servizio ai cantieri, un autocarro con gru e altri autocarri medi e grandi che usiamo in diverse applicazioni”.

“Oltre a questi mezzi” ci spiega Alessandro Demo “abbiamo anche un impianto mobile di frantumazione collocato nella piattaforma autorizzata per il trattamento e recupero delle macerie”.

Un’attività che richiede competenza e organizzazione.

Tutti e quattro i fratelli sono impegnati costantemente ogni giorno” ci racconta “per seguire direttamente l’attività di famiglia. Nostra sorella si occupa degli aspetti amministrativi e noi tre siamo impegnati fra cantieri, gestione operativa, acquisizione dei lavori e controllo dei mezzi“.

Ci spiega inoltre che “Si è dedicato molte energie e risorse all’organizzazione e gestione della piattaforma di riciclaggio dei rifiuti da costruzione e demolizione. Un’attività che ci ha fatto entrare in una certo modo di pensare e di vedere la nostra attività. Stiamo infatti puntando sempre di più all’attenzione per l’ambiente e a fornire servizi sempre più indirizzati verso una corretta gestione di tutto quanto può avere un impatto negativo”.

KOBELCO SK240SN-10 IN POCHE RIGHE
KOBELCO SK240SN-10 LA TECNOLOGIA
KOBELCO SK240SN-10 L’UOMO E LA MACCHINA
KOBELCO SK240SN-10 I SERVIZI E IL TCO