I numeri danno ragione a Iveco, che ha fortemente creduto che la transizione energetica del trasporto dovesse passare per forza dal gas. Precursore tra tutti i Costruttori, ha spinto anche per la creazione di una rete di punti di distribuzione che potesse sostenere efficacemente la transizione.
Se infatti tra il 2015 e il 2017 in Italia si potevano contare circa 15 stazioni di servizio LNG, nel 2018 il numero è raddoppiato, per arrivare ad oggi, con 40 stazioni all’attivo e più di 20 progetti che vedranno la luce nel corso dell’anno.
Ed eccoci qui, al 2019, anno che ha visto la consegna di 650 Stralis NP 460 in soli cinque mesi. Come detto, i numeri danno ragione a Iveco.
Se infatti il mercato del Diesel ha subito una leggera flessione, quello dei veicoli a gas naturale ha registrato un trend estremamente positivo, segnando una crescita del 40%.
Per il brand IVECO nello specifico, le immatricolazioni dall’inizio dell’anno corrispondono all’85% del totale LNG immatricolato in tutto il 2018, confermando il costruttore come leader di settore con una presenza di oltre il 75% del segmento, a testimonianza che quella che pochi anni fa sembrava una visione utopistica del trasporto sostenibile oggi è realtà.
Ricordiamo che lo Stralis 460 NP vanta un Costo Totale d’Esercizio (TCO) competitivo, nonché un equipaggiamento tecnologico in grado di ridurre significativamente l’azione inquinante con un 90% in meno di NO2, il 99% in meno di PM e, qualora venga impiegato il biometano, il 95% in meno di CO2, ovvero il corrispettivo di 72 auto elettriche (se alimentate con elettricità prodotta da fonti rinnovabili), rispetto alle equivalenti versioni diesel.
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