Diciamolo pure, a molti gli insetti fanno un po’ schifo, o addirittura paura. Chi scrive invece ha avuto la fortuna (l’onore) di studiarli da vicino e può dire che sono la forma di vita che, insieme a batteri e virus (!) ha raggiunto il miglior grado di perfezione oggi presente sul nostro pianeta. In particolare gli insetti sono la forma di vita più numerosa in assoluto dopo i batteri, e hanno saputo colonizzare l’intero pianeta o quasi.
Proprio questa loro presenza globale è il motivo della forte interconnessione che hanno con numerose altre specie animali. Anche con noi esseri umani. Le api sono l’esempio forse più lampante di questa interconnessione. Pensate solamente che (quasi) ogni volta che mangiate un frutto, lo state mangiando perché settimane prima un’ape ha visitato un fiore avendo adesso un po’ di polline di un’altro fiore della stessa specie. Caso? No, armonia della natura.
Le api sono oggi in pericolo, e con loro una buona parte della nostra filiera alimentare. Ecco perché oggi il mestiere dell’apicoltore è, se possibile, ancora più importante che in passato. Senza api non perderemmo solo il miele ma anche il 95% della frutta che mangiamo abitualmente.
Arrivano quindi come un balsamo alla preoccupazione generale per le sorti delle nostre amiche api iniziative come quelle di Hoval. L’azienda infatti, seguendo quella che è uno dei temi portanti della propria filosofia aziendale ( Responsabilità per l’energia e l’ambiente) ha recentemente dedicato un progetto specifico a una “Casa delle Api”, la Bienenhof, una struttura dedicata all’apicoltura, progettata e costruita nei pressi di Salisburgo, in Austria.
Qui i concetti di risparmio energetico e di sostenibilità tipici dei prodotti Hoval sono stati applicati in un contesto edilizio e di utilizzo particolarmente sfidante, con risultati di grande interesse dal punto di vista tecnico.
Un ambiente con “regole climatiche” complesse
L’allevamento ospita, su una superficie di 3.800 mq, 12,5 milioni di api e unisce sotto lo stesso tetto ogni ambito dell’apicoltura, dall’alveare alla produzione di miele, alla formazione degli apicoltori. Si tratta quindi di un sistema di locali caratterizzati da esigenze termoigrometriche distinte e in alcuni casi determinanti per la sopravvivenza e la “produttività” degli “abitanti” dello spazio.
Va sottolineata infatti una specificità che costituisce forse il vincolo più impegnativo per la gestione dell’apicoltura: la temperatura ideale in un alveare è di circa 34-36 gradi, quindi più alta di quella degli ambienti dedicati alla presenza umana. In condizioni naturali la regolazione della temperatura è “gestita” dalle api stesse: in caso di temperatura troppo alta, portano acqua nell’alveare per raffrescarlo e se invece la temperatura è bassa, usano le ali per movimentare e riscaldare l’aria con un intenso lavoro muscolare. Diversa la condizione dell’apicoltura, in cui la libertà di movimento delle api è sicuramente notevole, ma la presenza così concentrata di esemplari rende complessa la termoregolazione.
La termoregolazione UltraGas a servizio delle api
Un sito dedicato a un’attività con grande valore di conservazione dell’ecosistema deve avere nel suo DNA strutturale la predisposizione a essere minimamente impattante, mantenendo allo stesso tempo le caratteristiche tecniche di comfort che permettono la più corretta ed efficace realizzazione delle attività previste. Nell’edificio sono infatti presenti anche uno spazio per eventi con caffetteria, una cucina a vista, un negozio di articoli per l’apicoltura e un negozio con diverse prelibatezze a base di miele.
Da qui la scelta del sistema a gas a condensazione Hoval UltraGas da 50 kW, che garantisce al Bienenhof un’efficienza operativa ottimale con un basso consumo di gas e corrente. La caldaia a condensazione a gas per il riscaldamento e la produzione di acqua calda UltraGas può vantare costi di esercizio minimi. Grazie al sistema di regolazione TopTronic E, garantisce infatti un consumo di gas e corrente elettrica estremamente contenuto e una condizione costante di comfort, è ideale per la distribuzione del calore a pavimento ed è di facile manutenzione perché utilizza lo scambiatore di calore brevettato aluFer.
Per Daniel Pfeifenberger, titolare del Bienenhof, l’installazione del sistema di riscaldamento è stata rapida e priva di complicazioni. Gestire il funzionamento dell’impianto non è impegnativo, grazie anche al sistema di regolazione intelligente che consente di gestire il riscaldamento in modo intuitivo e semplice tramite un touch-screen.
Insieme per garantire un futuro migliore alle api da miele
Daniel Pfeifenberger ha concepito il Bienenhof anche come un luogo di aggregazione dove fare cultura e organizzare incontri di formazione e sensibilizzazione sul tema delle api e della loro importanza per il pianeta.
Tutto questo è stato possibile anche grazie al contributo Hoval. Il Bienenhof è in grado di accogliere circa 20.000 visitatori all’anno: adulti e bambini ai quali verrà presentato il mondo delle api nel corso di specifici workshop. Il Bienenhof offre quindi un contributo importante per una convivenza più sostenibile tra uomo e natura, in linea con la filosofia Hoval.