Hoval e la Casa del Divin Redentore

2020-09-25T09:08:41+02:0024 Settembre 2020|Categorie: Materiali edili & Impiantistica, Notizie|Tag: |

Hoval e la Casa del Divin Redentore a Novara: un binomio tra tecnologia e altruismo. E’ stata infatti ultimata la ristrutturazione dell’edificio voluto negli Anni 50 da Rina Musso per accogliere gli “ultimi”, per le persone appena uscite dal carcere o in difficoltà economiche, per gli emarginati sociali.

Caduta in disuso e abbandonata, la Casa del Divin Redentore ha conosciuto una nuova vita grazie all’iniziativa di recupero di Don Dino Campiotti e torna ad essere una nuova casa di accoglienza. Alla ristrutturazione ha partecipato anche Hoval.

Hoval e la Casa del Divin Redentore: la rinascita

La Cooperativa Gerico, di cui don Campiotti è presidente, ha partecipato a un Bando Emblematico della Fondazione Cariplo, con un progetto di ristrutturazione integrale ed energeticamente sostenibile che è stato giudicato particolarmente valido e meritevole.

Un cospicuo finanziamento, al quale si sono aggiunte nel tempo donazioni e importanti iniziative di charity da parte di altre Fondazioni e Associazioni presenti sul territorio, ha consentito la realizzazione del progetto.   

Tecnologie Hoval per la Casa del Divin Redentore

Durante i lavori di riqualificazione, oltre alla finalità etico-sociale, si è tenuto conto anche il valore della sostenibilità e dell’indipendenza energetica. Si è partiti da una specifica esigenza di Don Campiotti di realizzare un pozzo di prelievo per poter irrigare l’orto con il minimo consumo di risorse. L’acqua emunta dal terreno è stata lo spunto per pensare e progettare un sistema di climatizzazione geotermico reversibile ad acqua di falda che riscaldi in inverno e raffreschi in estate.

Lo sfruttamento delle energie rinnovabili è stata quindi l’dea di partenza che ha guidato la progettazione dell’intera struttura e in particolare della centrale termica.

L’acqua emunta a circa 12°C (temperatura costante durante tutto l’anno) dal pozzo di prelievo (a 40 metri di profondità), viene convogliata allo scambiatore di calore, dove cede 3-4°C al circuito secondario dell’impianto. L’acqua in uscita dallo scambiatore è accumulata in un serbatoio interrato di 10 metri cubi di volume da cui viene prelevata per l’irrigazione dell’orto, per i servizi igienici dell’intero immobile e per l’eventuale utilizzo nella rete antincendio.  L’acqua in eccesso viene infine restituita nuovamente alla falda, alla stessa profondità di prelievo (40 m.) tramite un altro pozzo dedicato.

L’acqua prelevata dall’ambiente viene comunque restituita all’ambiente totalmente incontaminata con una circolarità che risponde all’esigenza di sostenibilità.

Inizialmente l’impianto geotermico, alimentato tra l’altro da un impianto fotovoltaico da 20 kW, doveva essere sufficiente per riscaldare l’intera struttura ricettiva. Quando poi si è aggiunta la sartoria, è stata creata una minirete di teleriscaldamento. Hoval ha fornito anche i pannelli solari termici, i sistemi di accumulo per la produzione di ACS e una caldaia a condensazione a integrazione degli impianti.

Visti da vicino: gli impianti Hoval utilizzati

Il cuore della centrale termica è la pompa di calore geotermica Hoval Thermalia Dual R (55) , in grado soddisfare il fabbisogno dell’edificio per la climatizzazione sia invernale che estiva.

Hoval e la Casa del Divin Redentore

Grazie ai due circuiti frigoriferi completamente indipendenti, la Thermalia Dual R garantisce la massima affidabilità di esercizio. Gli scambiatori di calore ad ampia superficie in acciaio inox consentono inoltre il migliore trasferimento di calore all’acqua di riscaldamento, consentono di raggiungere elevate temperature dell’acqua e ottengono quindi un eccellente rendimento.

Estremamente silenziosa, Hoval Thermalia Dual (55) R presenta anche la funzione di raffreddamento integrata. ll sistema di regolazione Hoval TopTronic E contribuisce infine a rendere più smart l’impianto, consentendo la perfetta gestione integrata con tutte le componenti dell’impianto ed il controllo remoto ottimizzandone i consumi e rendendolo più sostenibile.

Hoval e la Casa del Divin Redentore

A supporto della pompa di calore è stata installata una caldaia a condensazione Hoval UltraGas (125), una soluzione che offre un’elevata efficienza grazie al sistema di combustione UltraClean  e allo scambiatore di calore AluFer  brevettato che permettono di migliorare il rendimento e di ridurre il consumo di gas. L’integrazione di sistema consente infine di sfruttare efficacemente l’apporto gratuito del sole, grazie a 6 collettori solari termici Hoval UltraSol per la produzione di acqua calda sanitaria, opportunamente integrati con 2 bollitori Hoval ESSR e un accumulo inerziale Hoval EnerVal.

Hoval e la Casa del Divin Redentore

La Casa del Divin Redentore è provvista anche di ventilazione meccanica controllata, fondamentale per ottenere i ricambi d’aria senza dover aprire le finestre. A rendere più efficiente la struttura contribuisce anche il sistema di isolamento a cappotto di 16 cm in lana di roccia e serramenti a triplo vetro. L’attenzione ai materiali e agli impianti utilizzati, al fine di ridurre al minimo le dispersioni, i consumi e le emissioni, ha consentito di ottenere un fabbisogno termico ridotto: 40 kW per l’intera struttura. Così, oltre a fare del bene alle persone, la Casa del Divin Redentore fa bene anche all’ambiente.

Hoval Top Tronic E

La massima efficienza del sistema è garantita dalla presenza del sistema di regolazione Hoval Top Tronic E che gestisce i generatori, il campo solare e tutti i circuiti a servizio delle varie zone della struttura. L’innovativo sistema Hoval Top Tronic  E è in grado di regolare la produzione di calore a seconda delle previsioni del tempo e delle effettive necessità. La digitalizzazione dell’impianto è stata ulteriormente integrata con il sistema di supervisione da remoto Hoval Top Tronic  Supervisor che tramite Cloud e una rete VPN permette in controllo on-line dell’intero sistema, consentendo di ottimizzare i consumi grazie a una dettagliata reportistica degli stati di funzionamento del sistema impianto e alla predittività atmosferica. In questo modo, oltre a fornire dati analitici sul funzionamento e sull’efficienza dell’impianto, sui consumi e sulle eventuali anomalie che potrebbero comportare inutili sprechi, il sistema consente di consumare meno e di risultare quindi più sostenibile, grazie a una ridotta emissione di CO2.