I numeri del mercato delle costruzioni 2015 non sembrano confermati dall'andamento del mercato edilizia del 2016 in Italia.
Mercoledì 20 luglio 2016 l’Ance ha partecipato a Roma al primo incontro per il tavolo di lavoro promosso dal Ministro delle Infrastrutture e i Trasporti, Graziano Delrio.
Tematica centrale ovviamente come affrontare la fase transitoria del nuovo Codice degli appalti, ma anche analizzare l’andamento settore costruzioni 2016 e discutere delle prospettive di crescita del comparto edile con particolare attenzione alle politiche urbane.
Tutte premesse positive e indispensabili alla sana ripresa di questo comparto che fino a otto anni fa era, insieme ad agroalimentare e autotrasporto, uno dei tre motori trainanti dell’economia nazionale, con buona pace di chi dice il contrario. E tralasciando in questa sede la considerazione che dei tre motori la crisi ne ha salvato, forse ma non ne siamo certi, solo uno vista la caporetto dell’edilizia e dell’autotrasporto. (Ma se andiamo a chiedere alle aziende agroalimentari che esportavano in Russia ad esempio come sta andando diranno che le perdite solo su quel fronte sono inestimabili. E di chi, anche in questo caso, la colpa?).
Ma proseguiamo. E citiamo esattamente quanto riferisce il comunicato stampa dell’Ance disponibile qui rilasciato al termine dell’incontro: – “Si è trattato di un incontro molto positivo e anzi ringraziamo il Ministro di aver voluto convocare questo importante tavolo di lavoro, a meno di una settimana dall’annuncio di questa iniziativa, subito dopo la nostra Assemblea”, ha sottolineato il Presidente Ance, Claudio De Albertis – e poco oltre: – Per dare continuità al lavoro, il Ministero ha dato la disponibilità per prossimi incontri tecnici a breve. –
Bene. Ottime notizie. O no? È del giorno dopo, ossia del 21 luglio, la dichiarazione di Filippo Delle Piane, presidente di Ance Genova, l’Associazione dei costruttori edili genovesi (2.000 imprese per 11.000 addetti) nonché Vice Presidente dell’Ance nazionale che, in occasione della presentazione della “Rilevazione sull’andamento del settore delle costruzioni: consuntivi 2015 e previsioni 2016”, ha dichiarato (commentando le cifre riportate dal documento) quanto segue (fonte AGI): “Queste non sono cifre di un Paese in crescita, ma di un Paese in recessione. È necessario intervenire per invertire questo trend negativo con politiche adeguate per il settore“.
E sembra che a pesare sia anche l’entrata in vigore del nuovo Codice degli appalti 2016, oggetto dell’incontro andato così bene (!) con il Ministro Delrio: “Dopo una ripresa nel 2015, nei primi mesi del 2016, con la nuova normativa, il numero di gare è sceso del 35% e il numero dell’importo è calato del 75,1%. Un dato nazionale che si riflette anche sul locale” ha detto Delle Piane che ha chiesto un pronto intervento al Governo con queste parole: “Occorre un periodo transitorio del nuovo Codice Appalti, la messa a regime degli incentivi potenziati per la ristrutturazione edilizia e per la riqualificazione energetica”.
I numeri alla base del commento di Delle Piane
A livello locale “Dal 2007 a Genova, secondo i dati diffusi dalla Cassa edile, il settore ha perso 700 imprese e 4.000 addetti” ha detto Delle Piane. E le previsioni non sono incoraggianti: secondo le nuove stime di Ance, gli investimenti in costruzioni per il 2016 segneranno un +0,3%, incremento insufficiente per decretare una ripresa. Perché fatto soprattutto di ristrutturazioni, con scarso impatto sul comparto edile quanto piuttosto sul settore artigiano.
E nel passato recente?
Nel 2015 gli investimenti in edilizia sono scesi dell’1,3%. Ad oggi, anno di crisi numero 8, sono andati persi 70 miliardi di euro. L’edilizia privata ha fatto registrare un calo del 6% sul dato 2014 con una contrazione dell’80% dei permessi rilasciati (il dato peggiore dal 1936).