Contro l’esclusione dal superammortamento nel 2018 dei veicoli industriali si leva unanime la voce del comparto

Dopo il primo allarme lanciato dalle associazioni degli autotrasportatori Anita e Conftrasporto, secondo cui nel 2018 non si potrà beneficiare del Superammortamento per l’acquisito di veicoli industriali, arriva una decisa e unita presa di posizione da parte di tutto il comparto contro l’eventuale esclusione.

Contro lesclusione dal superammortamento nel 2018 dei veicoli industriali si leva unanime la voce del comparto veicoli industriali UNRAE trasporto trasporti superammortamento Legge di stabilità 2018 FLC Federauto FAI Conftrasporto Confartigianato Trasporti CNA FITA ANITA

E’ stato infatti diffuso un comunicato stampa congiunto, sottoscritto da ANITA, CNA FITA, Confartigianato Trasporti, Conftrasporto, FAI, Federauto, FLC e UNRAE, che ribadisce con chiarezza e decisione l’assurdità di una eventuale esclusione dei veicoli industriali dal Superammortamento nella Legge di Stabilità per il 2018.

Il comparto, mentre sostiene l’importanza di rendere strutturali i finanziamenti destinati all’autotrasporto, denuncia che il mancato rinnovo del Superammortamento per i Veicoli Industriali comprometterebbe il rapido rinnovo del parco italiano, tra i più vecchi d’Europa, e la conseguente realizzazione di un sistema logistico in grado di garantire sostenibilità ambientale e maggiori standard di sicurezza.

Se i Veicoli Industriali fossero esclusi dal Superammortamento, lo sviluppo del settore verrebbe frenato contro le stesse prospettive strategiche del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Le organizzazioni del settore, pertanto, chiedono che il Governo ed il Parlamento prendano in seria considerazione le conseguenze negative a danno del sistema economico italiano, che l’esclusione del beneficio dal Superammortamento per i Veicoli Industriali porterebbe in un settore strategico come l’autotrasporto che serve tutti i comparti produttivi nazionali.

L’esclusione dal Superammortamento arrecherebbe un ulteriore danno a un comparto che si sta lentamente riprendendo dalla crisi ma che soffre ancora di molte debolezze strutturali (come l’età media dei veicoli circolanti, decisamente più elevata che nel resto dei Paesi della UE) nonché di altre gravi situazioni, come quella decisamente grave relativa alla paralisi dei trasporti eccezionali che si è innescata dopo i crolli di alcuni cavalcavia.

Ricordando che l’autotrasporto prima della crisi era uno dei tre pilastri dell’economia nazionale insieme all’agroalimentare e all’edilizia, in qualità di rivista specializzata che tratta sia di edilizia che di trasporto uniamo la nostra voce a quelle del comparto ribadendo la necessità impellente che il Governo ponga finalmente attenzione a quei settori finora ampiamente dimenticati, ma senza i quali l’economia nazionale stenterà a riprendersi, con il rischio di trasformarsi definitivamente nel “terzo Mondo” dell’Unione Europea.