Le risposte (ragionate, concrete e già disponibili) di Hella alla richiesta di maggiore sicurezza da parte degli operatori di cantiere

la distribuzione luminosa dei suoi fari da lavoro, Hella ha creato ZeroGlare®, una serie di ottiche contraddistinte da una linea di demarcazione netta del chiaroscuro per limitare al massimo i fenomeni di abbagliamento e di dispersione luminosa
I numeri fanno impressione. Nel 2017, secondo la relazione annuale dell’Inail, in Italia si sono registrate 617 morti sul lavoro (il 58% delle quali in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro). Mentre le denunce di infortunio sono state 641.000 e ne sono state riconosciute sul lavoro 417.000. E non è tutto: questi infortuni hanno provocato cir-ca 11 milioni di giornate di inabilità, con un evidente strascico di natura economica.
Davanti a queste cifre non giova bearsi per via di piccole riduzioni percentuali rispetto agli anni precedenti (inoltre i primi mesi del 2018 mostrano già un preoccupante rialzo), ma occorre rimboccarsi le maniche e prendere atto come tutto quanto venga fatto per la sicurezza non sia una spesa, bensì un investimento.
Una richiesta, l’investimento in sicurezza, cui ha dato voce anche con una grande manifestazione svoltasi a Milano a metà luglio, promossa da Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil della Lombardia. A questi numeri e a queste istanze, Hella – un nome che non ha certo bisogno di presentazioni in ambito illuminazione – vuole fornire risposte precise, concrete e articolate in tre precisi punti: migliore visibilità, minore affaticamento e chiara delimitazione delle aree pericolose.
Vediamoli nel dettaglio.
MIGLIORE VISIBILITÀ
Godere di una visibilità non affaticante, completa, che non lascia lavorare il cervello nell’attività di ottimizzare quello che la luce non ha fatto è essenziale. Questo lavoro supplementare del cervello – che il nostro organo più importante fa in modo autonomo, senza che nessuno se ne accorga – si tramuta infatti in un notevole affaticamento, che viene avvertito solo dopo un certo numero di ore.
In pratica, obbligando il cervello a sopperire alle deficienze luminose, ci si stanca prima e non se ne conosce neppure il motivo. Per evitare queste situazioni, che alla lunga divengono fonte di pericolo, è opportuno affidare l’illuminazione delle aree di lavoro a chi conosce a fondo questo settore.
Hella è un vero e proprio leader del settore illuminazione, ha un’assoluta padronanza delle ottiche (ne abbiamo parlato ampiamente sul numero di Aprile) ed è quindi in grado di realizzare impianti luminosi che buttano la luce esattamente dove serve, senza disperdere lumen a caso.
Questo approccio al problema illuminazione non solo sfrutta al 100% la luce prodotta, ma è un importante fattore di sicurezza, in quanto evita che la luce dispersa vada a causare problemi. Banalmente, infatti, parte della luce dispersa potrebbe andare ad abbagliare altri operatori in cantiere.
Per evitare tutto ciò, Hella mette a disposizione del mercato molteplici soluzioni di fari da lavoro in grado di focalizzare la luce esattamente dov’è necessaria.
Ma l’impegno Hella sul fattore sicurezza va ben oltre.


MINORE AFFATICAMENTO
La qualità della luce è fondamentale. E in questo campo Hella non è seconda a nessuno, soprattutto per quanto concerne la qualità delle ottiche, sempre più importante con l’avanzamento tecnologico in atto in questi ultimi anni. Il vantaggio riconosciuto ad Hella già dai tempi della semplice lampadina, con l’avvento delle luci a Led benefi cia non solo dell’esperienza di Hella in molteplici settori – la società è tra i pochis-simi costruttori presenti in tutti i mercati: dall’automotive al navale, dalla miniera alle motociclette, all’off road – ma risulta fondamentale il bagaglio tecnologico accumulato da Hella in oltre un secolo di impegno nel competitivo mondo dell’automobile.
“Da sempre”, ci spiega Tullio Candeloro, Target Group Manager Special Original Equipment di Hella, “eseguiamo demarca-zioni nette della luce: le omologazioni auto richiedono infatti precisi cut off. Partendo da questa esperienza Hella non solo butta tutta la luce a terra, dove serve, ma è in grado di tracciare una linea al di sopra della quale non viene mandata luce”.
Da questa esperienza è nata ZeroGlare®, una linea di fari da lavoro che tagliano le dispersioni di luce in alto, evitando di abbagliare gli operatori a terra e il controtraffico (nei cantieri c’è spesso una certa quantità di macchine che si muovono in uno spazio ristretto).
Questa soluzione impedisce anche il cosiddetto autoabbagliamento, un fenomeno tipico in condizioni di ambienti umidi e polverosi, o quando ci si trova a interporre tra la fonte di luce e l’area di lavoro un ostacolo, ad esempio una benna che si alza. Com’è facile intuire si tratta di ottiche ancora più complesse rispetto a quelle solitamente usate sui fari da lavoro e che rispondono, attraverso una variegata gamma di prodotti altamente tecnologici, a diverse esigenze dei clienti essendo in grado di offrire varie tipologie di fasci luminosi: il fascio lungo e profondo, quello ampio e vicino, e così via.
In sostanza ZeroGlare® rappresenta una gamma di fari da lavoro di media-alta potenza, cioè dai 2.000 lumen in su, applicabili su qualsiasi tipologia di macchina da cantiere: dumper, escavatori, pale gommate, macchine per la perforazione, attrezzature stradali, eccetera.
Si tratta di fari estremamente tecnici che non hanno alcuna difficoltà a convivere con un ambiente spesso difficile, se non decisamente ostile in termini di temperature, polvere e agenti atmosferici.
“Tutti questi nuovi fari”, riprende Candeloro, “sono già a listino, si rivolgono a tutti i costruttori di macchine, ma possono essere acquistati direttamente dalle imprese in aftermarket, in caso di sostituzioni per rottura, o anche come intervento ad hoc per migliorare la sicurezza in cantiere e ottimiz-zare, di conseguenza, anche la produttività”.

MINORE AFFATICAMENTO
La qualità della luce è fondamentale. E in questo campo Hella non è seconda a nessuno, soprattutto per quanto concerne la qualità delle ottiche, sempre più importante con l’avanzamento tecnologico in atto in questi ultimi anni. Il vantaggio riconosciuto ad Hella già dai tempi della semplice lampadina, con l’avvento delle luci a Led benefi cia non solo dell’esperienza di Hella in molteplici settori – la società è tra i pochis-simi costruttori presenti in tutti i mercati: dall’automotive al navale, dalla miniera alle motociclette, all’off road – ma risulta fondamentale il bagaglio tecnologico accumulato da Hella in oltre un secolo di impegno nel competitivo mondo dell’automobile.
“Da sempre”, ci spiega Tullio Candeloro, Target Group Manager Special Original Equipment di Hella, “eseguiamo demarca-zioni nette della luce: le omologazioni auto richiedono infatti precisi cut off. Partendo da questa esperienza Hella non solo butta tutta la luce a terra, dove serve, ma è in grado di tracciare una linea al di sopra della quale non viene mandata luce”.
Da questa esperienza è nata ZeroGlare®, una linea di fari da lavoro che tagliano le dispersioni di luce in alto, evitando di abbagliare gli operatori a terra e il controtraffico (nei cantieri c’è spesso una certa quantità di macchine che si muovono in uno spazio ristretto).
Questa soluzione impedisce anche il cosiddetto autoabbagliamento, un fenomeno tipico in condizioni di ambienti umidi e polverosi, o quando ci si trova a interporre tra la fonte di luce e l’area di lavoro un ostacolo, ad esempio una benna che si alza. Com’è facile intuire si tratta di ottiche ancora più complesse rispetto a quelle solitamente usate sui fari da lavoro e che rispondono, attraverso una variegata gamma di prodotti altamente tecnologici, a diverse esigenze dei clienti essendo in grado di offrire varie tipologie di fasci luminosi: il fascio lungo e profondo, quello ampio e vicino, e così via.
In sostanza ZeroGlare® rappresenta una gamma di fari da lavoro di media-alta potenza, cioè dai 2.000 lumen in su, applicabili su qualsiasi tipologia di macchina da cantiere: dumper, escavatori, pale gommate, macchine per la perforazione, attrezzature stradali, eccetera.
Si tratta di fari estremamente tecnici che non hanno alcuna difficoltà a convivere con un ambiente spesso difficile, se non decisamente ostile in termini di temperature, polvere e agenti atmosferici.
“Tutti questi nuovi fari”, riprende Candeloro, “sono già a listino, si rivolgono a tutti i costruttori di macchine, ma possono essere acquistati direttamente dalle imprese in aftermarket, in caso di sostituzioni per rottura, o anche come intervento ad hoc per migliorare la sicurezza in cantiere e ottimiz-zare, di conseguenza, anche la produttività”.


Per il comparto Construction Hella ha sviluppato un apposito sito internet (https://www.hella.com/construction/index.html) che contiene informazioni, descrizione prodotti, servizi, la possibilità di visionare molteplici video e di scaricare cataloghi e presentazioni.
DELIMITAZIONE DELLE AREE PERICOLOSE
Hella può fare ancora di più. Non “solo” un faro da lavoro che, demarcando una luce di ottima qualità, elimina gli abbagliamenti e illumina esattamente quello che voglio, ma mettere a disposizione del mercato anche una serie di luci di sicurezza (denominate Visiotech) che, banalmente, non servono per vedere meglio.
Questi elementi hanno infatti un’unica funzione legata alla sicurezza dell’ambiente di lavoro. In pratica faccio luce per farmi vedere da chi, vedendo questa luce, dovrebbe evitare il pericolo. Come al solito, alla base di tutto c’è la poliedrica esperienza
Hella.
“Queste luci”, continua Candeloro, “sono di chiara derivazione forklift. Sono infatti state queste le macchine le prime ad esprimere questa esigenza, dato il tipo di operatività e l’ambiente di lavoro a incroci ciechi che caratterizzano i carrelli elevatori. Da qui sono nati appositi fari da lavoro con una distribuzione luminosa a spot, che concentra in un unico punto colorato (blu rosso) un avvertimento luminoso. Un sistema molto valido per i carrelli elevatori e specialmente per quelli che lavorano in interno”.
Evoluzione di questa soluzione è la proiezione di un binario di luce colorata che risponde, a livello di prodotto, al Visiotech SL60 Danger Stripes. Questa soluzione permette di visualizzare perfettamente l’ingombro della macchina o, in alternativa, del carico trasportato, consentendo a chi transita in cantiere di evitare con buon anticipo qualsiasi pericolo di collisione.
Un sistema che, a nostro avviso, potrebbe risultare perfetto ad esempio per le macchine stradali, quali rulli o finitrici, spesso all’opera in notturna.

LA PERSONALIZZAZIONE
Ulteriore step tecnologico è la possibilità di customizzare la proiezione. In questo caso non ci si limita a due semplici binari, ma si può personalizzare la proiezione trasformandola in una sorta di grande diapositiva proiettata a terra per delimitare chiaramente una zona di pericolo.
Essendo già esistente il faro, al cliente non resta altro che definire la maschera da applicare. “Con questo sistema”, conclude Candeloro, “è possibile proiettare a terra le aree in cui si sta lavorando, le zone di pericolo che non devono essere oltrepassate. Queste aree possono addirittura essere personalizzate con il logo della società, oppure con un generico simbolo di attenzione/pericolo. Si tratta di soluzioni avanzate che hanno la possibilità di andare al di là dell’aspetto sicurezza ed essere utilizzate anche in altri ambiti e per differenti funzioni. Inoltre si tratta di fasci luminosi talmente potenti da essere perfettamente visibili anche durante le ore diurne”.
Tutte queste soluzioni non sono fantascienza, ma sono già disponibili per il mercato construction. Allo stesso tempo occorre sottolineare come sul fronte della customizzazione Hella possa fare ulteriori passi avanti. Dal mondo automotive Hella è infatti in grado di trasferire tecnologie molto più complesse. Argomenti affascinanti che, di certo, saranno oggetto di un nostro prossimo approfondimento.